domenica 16 febbraio 2014

MARMELLATA DI KUMQUAT (mandarini cinesi)

Oggi è una splendida giornata e quando spunta il sole invernale cosa c'è di meglio che fare una dolce e profumata marmellata di agrumi? 
Questi frutti "bonsai" dal nome esotico Kumquat, che noi chiamiamo mandarini cinesi, sono piccoli ma intensi, hanno un'aroma profondo e deciso, nonostante siano di forma minuta.....vale quindi il detto che nella botte piccola c'è il vino buono? ^__^

Marmellata di Kumquat (mandarini cinesi)
Ingredienti:
  • 1 kg  di Kumquat (mandarini cinesi)
  • 1 kg  di Zucchero bianco semolato
  • 2 limoni interi possibilmente biologici
  • 3 cucchiai di Alcool Buongusto 95° (oppure acquavite o altro liquore)
Preparazione:
  • Lavate i mandarini e tagliateli a metà togliendo i semi. Lavate e tagliare i limoni togliendo anche a loro i semi. 
  • Pesate mandarini e limoni per un quantitativo totale di 1 chilogrammo di agrumi e frullateli per 20 secondi. Se avete il Bimby frullate per 20 secondi a velocità 5. 
  • Aggiungete lo zucchero e cuocete per circa un'ora in pentola, mentre con il Bimby mettete la temperatura a 100° / velocità 1-2 / 60 minuti. 
  • A fine cottura aggiungete l'alcool, mescolate bene e lasciate evaporare per qualche minuto. 
  • Nel frattempo che la marmellata cuoce, sterilizzate i barattoli di vetro mettendoli in una pentola con acqua a bollire per 15 minuti. Tirateli fuori con una pinza,  fateli scolare e quando sono asciutti passateli con un foglio di scottex appena imbevuto di alcool, facendo la stessa cosa ai coperchi. 
  • Versate la marmellata bollente nei barattoli  fino a pochi millimetri dal bordo del barattolo (meno spazio resta per l'aria, più si conservano) e chiudete con il coperchio. 
  • Capovolgete il barattolo su una superficie piana e lasciate capovolti finchè la marmellata si intiepidisce (quest'operazione vi creerà il sottovuoto e ve ne accorgerete dalla parte centrale del coperchio che si ritira verso l'interno). 
  • Etichettate e conservate la vostra marmellata di Kumquat, profumatissima e deliziosa per ogni occasione. 

domenica 9 febbraio 2014

AMMORBIDENTE PER IL BUCATO....fatto in casa!!

Ammorbidente per il bucato
Ingredienti:

  • 910 gr di Acqua demineralizzata (o infuso di lavanda)
  •   50 gr di Acido Citrico anidro (in farmacia)
  •   30 gr di Esterquat (lo trovate da Camelis)
  •   20 gr di Fragranza alla lavanda
  •     3 cucchiai di fiori di lavanda
  •   60 gocce di Conservante Cosgard ((lo trovate da Camelis)

Procedimento:

  • Fate un infuso di lavanda con 1,100 lt di acqua e 3 cucchiai di fiori secchi di lavanda.
  • Filtrate con un colino l'infuso eliminando la lavanda e pesate il quantitativo necessario per fare l'ammorbidente, che sono 910 gr.
  • Rimettete sul fuoco l'acqua, versate dentro l'acido citrico e le perle di l'Esterquat, lasciate sciogliere sul fuoco per circa 20 minuti. 
  • Quando l'Esterquat si è sciolto, togliete dal fuoco e frullate con uno sbattitore a fruste per circa 10 miniuti (vi consiglio di non usare il minipiner perchè farebbe troppa schiuma). 
  • Quando il composto è bene amalgamato e ha raggiunto una temperatura tiepida aggiungete la fragranza e il conservante.
  • Il colore rosa che vedete nella foto è naturale, non ho messo coloranti. L'infuso di lavanda e l'acido citrico hanno conferito all'ammorbidente questo tono piacevole da vedere e gradevole all'olfatto. 
  • Potete usare anche solo acqua demineralizzata senza procedere con l'infuso di lavanda e poi profumare e colorare a piacere.
  • Conservate in un contenitore riciclato e usatelo all'ultimo risciacquo della biancheria, a mano o in lavatrice.

      


A cosa serve l'acido citrico?
Serve a degradare gli enzimi e i residui dei detersivi, ad inibire le particelle di calcare. Rende il bucato morbido al tatto e più facile da stirare.

Cos'è l'Esterquat?
E' un condizionante costituito da un emulsionante/fattore di consistenza (alcol cetilstearilico) e un tensioattivo/condizionante cationico (Distearoyethyl Dimonum Chloride) altamente biodegradabile.

Variazioni della ricetta: 
  1. Se avete acqua dura, con molto calcare, potete aumentare la dose di acido citrico fino a 100 gr. per litro.
  2. Se preferite una maggiore densità e cremosità dell'ammorbidente mettete fino a 35 gr di Esterquat per litro. (quando si raffredda si addensa)

SAPONE LIQUIDO BASE (con idrossido di potassio)

Ecco la versione ufficiale del sapone liquido fatto a regola d'arte con idrossido di potassio. 
Potete raddoppiare la dose o dimezzarla a vostro piacimento. Questo sapone si può usare per le mani, come bagnoschiuma, shampoo, etc..... Di seguito vi posterò le varianti che si possono aggiungere a questo sapone liquido di base, che già di per se è ottimo così.

Sapone liquido base
Ingredienti:
  • 234 gr di Olio di Girasole
  • 99 gr di Olio di Cocco
  • 78 gr di Idrossido di Potassio (sconto -10%)
  • 234 gr di Acqua demineralizzata per la soluzione alcalina
  • 1000 gr di Acqua demineralizzata per la diluizione della pasta di sapone
  •  28 gr di Soluzione neutralizzante (fatta con 15 gr di Acido Borico in 85 gr di Acqua)

Procedimento:
  • Mettete in un contenitore l'acqua per fare la soluzione alcalina e versate dentro l'idrossido di potassio. Mescolate per farlo sciogliere e mettete da parte.
  • Pesate gli oli e metteteli in una pentola capiente a bagnomaria, scaldate fino a 150° e poi aggiungete lentamente la soluzione alcalina che avete preparato precedentemente.  
  • Mescolate il composto con un cucchiaio di legno e dopo frullate con il Minipiner per circa 20 minuti, fino a quando si forma un nastro molto denso.
  • Sempre con la pentola sul fuoco, a bagnomaria, lasciate cuocere il composto per circa 3-4 ore mescolando ogni 20-30 minuti. Vi renderete conto che la pasta di sapone è pronta quando diventa di un colore traslucido e compatto, come una pasta di vasellina. 
  • A questo punto, per sapere se la pasta di sapone è cotta al punto giusto, fate il test di prova. Prendete un bicchiere di vetro trasparente e versate 30 gr di acqua bollente, mettete dentro 15 gr di pasta sapone e fatela sciogliere. Se il liquido nel bicchiere resta chiaro e limpido, il sapone è pronto. Se vedete il liquido di un colore lattiginoso o con nuvole bianche, non è pronto e va cotto ancora un pò. 
  • Quando è pronto, scaldate l'acqua per la diluizione della pasta di sapone. Versatela bollente sopra l'impasto e mescolate delicatamente con il cucchiaio di legno, spegnete il fuoco e mettete un coperchio sulla pentola. Lasciate riposare per circa 2 ore fino a quanto la pasta si è sciolta tutta. Abbiate pazienza e non smuovete troppo con il cucchiaio, altrimenti si forma della schiuma in superficie. 
  • Dopo aver sciolto la pasta di sapone dovete neutralizzarla, quindi riaccendete il fuoco e scaldate il liquido fino a 180° . Nel frattempo preparate la soluzione neutralizzante con l'acido borico e l'acqua. In 85 gr di acqua calda versate 15 gr di acido borico (lo trovate in farmacia, in polvere). Da questa soluzione prelevate il quantitativo necessario, 28 gr , e versatelo nel sapone liquido un pò per volta mescolando. 
  • Quando il sapone è ancora caldo potete aggiungere una fragranza a piacere per profumarlo e un colorante, oppure lasciate il sapone al naturale. 
  • Mettete un coperchio sulla pentola e lasciate raffreddare il sapone liquido e, per finire, mettetelo in un capiente barattolo di vetro chiuso. Lasciatelo riposare per una settimana senza muoverlo (questo periodo di posa si chiama sequestrare) affinchè le particelle alcaline insolute precipitano sul fondo del contenitore. 
  • Trascorso il tempo di posa travasate il sapone liquido nei vostri flaconi. Usate un mescolo per non scuotere la posa sul fondo del barattolo. Se durante il travaso il fondo si mischia al sapone liquido, lasciatelo di nuovo in posa e poi prelevate il sapone pulito. La posa di fondo si butta, ma se volete la potete utilizzare per lavare il terrazzo o i sanitari del bagno. 
  • Nella foto vedete il mio sapone liquido colorato con una fialetta di rosso alimentare e profumato con fragranza alla pesca bianca. 

domenica 26 gennaio 2014

CASTAGNOLE DI COCCO della Patty

Quest'anno le castagnole si travestono di cocco con questa ricetta alternativa alle solite castagnole fritte di carnevale. 

Castagnole di Cocco

Ingredienti: 

  • 250 gr di Farina di Cocco
  • 200 gr di Zucchero semolato 
  • 80   gr di Farina bianca 00
  • 4     uova intere
  • 1     pizzico di sale

Preparazione:

  1. Unite tutti gli ingredienti in una ciotola, la farina di cocco, lo zucchero, la farina bianca, il pizzico di sale e le uva intere.
  2. Miscelate gli ingredienti fino a rendere il composto omogeneo e all'occorrenza aggiungete un'altro pizzico di farina bianca se l'impasto risulta ancora molle e appiccicoso. 
  3. Formate delle palline con le mani inumidite d'acqua, in modo da non fare attaccare il composto alle dita. 
  4. Preriscaldate il forno a 180° e disponete le castagnole di cocco su una teglia rivestita di carta da forno. 
  5. Cuocete per 10 minuti, sfornate e spolverate sopra un sottile strato di zucchero a velo.  
  6. In alternativa potete servirle con del cioccolato fondente fuso a bagnomaria e versato a filo sopra le palline di cocco, saranno deliziose. 

mercoledì 22 gennaio 2014

CREMA CORPO RASSODANTE ANTISMAGLIATURE

Siamo pronte per la prova costume?
Ahhhhh.....quando fanno questa domanda, resto in silenzio e quasi non vorrei rispondere. 
Sapete che vi dico? Prepariamoci alla prova costume più rassodate e con meno smagliature, ma sì..... ;)))

Questa crema richiede ingredienti che troverete o nelle farmacie galeniche o dai fornitori che vi ho elencati oppure potete sostituirli con altrettanti attivi dalle stesse proprietà. La crema si spalma bene per un massaggino serale prima di andare a dormire e così, sera dopo sera, iniziamo i preparativi alla fatidica prova costume. 

Crema corpo rassodante antismagliature

Dose per 100 gr di prodotto - metodo (leggetelo, è diverso dal solito)

Fase A
  • 50  gr di Acqua demineralizzata
  • 0,5 gr di Caffeina anidra
  • 5,0 gr di Glicerina 
  • 0,3 gr di Xantana
Fase B
  • 3,0 gr di Olio di Avocado
  • 2,0 gr di Olio di Cacao
  • 2,0 gr di Olio di Jojoba
  • 1,0 gr di Cetiol Sensoft (olio)
  • 5,0 gr di Burro di Karite
  • 5,0 gr di Burro di Cacao
  • 6,0 gr di Burro di Mango
  • 3,0 gr di Metilglugosio Sesquistearato
  • 2,0 gr di Cetil Palmitato
  • 0,5 gr di Alcool Cetilico
Fase C
  • 2,0 gr di Olio di Rosa Mosqueta
  • 3,0 gr di Elastocell (lo trovate da famacia Vernile)
  • 3,0 gr di Collagene 
  • 1,0 gr di Shuttle A-C-E (lo trovate da Camelis)
  • 3,0 gr di Gel di Sodio Jaluronato 1%
  • 1,0 gr di Tocoferolo
  • 0,5 gr di Estratto idroalcolico di Gingo Bilboa
  • 15 gocce di Oli essenziali di Geranio-Lavanda-Mirra
  • 0,6 gr di Conservante Cosgard
  • Ph finale 5,5 
Preparazione:
  1. Intiepidite l'acqua in un becker e versate dentro la caffeina per farla sciogliere. 
  2. In un altro becker mettete la glicerina e disperdete la xantana, miscelate e versate sopra l'acqua. 
  3. Mettete nella fase A (acqua) tutti gli ingredienti della fase B (grassi ed emulsionanti) e scaldate a bagnomaria (o microonde) fino a 75°.
  4. Col il minipiner frullate le due fasi A+B e fermatevi quando si forma l'emulsione. 
  5. Mettete il becker con l'emulsione in un bagnomaria di acqua fredda (con dei cubetti di ghiaccio) e continuate a mescolare l'emulsione con un cucchiaino, alternando con un breve colpo di minipiner.  
  6. Quando la crema è fredda (al di sotto dei 40°), unite ad uno ad uno gli ingredienti della fase C. 
  7. Misurare il PH, se necessario regolatelo, e per finire date un'ultima frullata finale con il minipiner.
  8. Sterilizzate un vasetto, asciugatelo bene e conservate la crema nel contenitore, è pronta per l'uso. 

martedì 21 gennaio 2014

SAPORI DALL'INDIA...un menu fatto con amore

Resto sempre affascinata dai sapori e i profumi di questa terra, dalla dolcezza e la pazienza che le donne impiegano nel cucinare, ma anche dall'amore che trasmettono al cibo mentre viene preparato. Un indiano, anni fa, mi disse che il cibo cucinato con amore ha un sapore diverso.....sono sicura che è vero, ha un sapore speciale. Se un giorno, restando a casa, volete condividere questi sapori con chi amate (la vostra famiglia o amici cari) inebriatevi dei profumi che l'India vi offre e cucinate il cibo con amore e soprattutto servitelo con altrettanto amore.  

IL PANEER
Il paneer è un tipico formaggio indiano non stagionato fatto in casa. Ha un sapore acidulo e viene spesso utilizzato per varianti vegetariane di piatti a base di carne (Paneer Tikka Masala), o per le zuppe. È molto diffuso nel continente (soprattutto nel nord), ma viene consumato anche in paesi come Nepal, Pakistan e Bangladesh - in cui il latte è un ingrediente molto presente della cucina locale. Viene anche chiamato Chhena.
È tradizione che siano le donne, in India, a lavorare i latticini direttamente nelle loro cucine. 

INGREDIENTI:
2 lt di latte intero
60 ml di succo di limone 
ATTREZZATURA: 
1 panno di mussola o cotone dalla trama molto sottile

PREPARAZIONE (APPROSSIMATIVAMENTE 2 ore):
1.    In una pentola, portate il latte a ebollizione. Assicuratevi di mescolare con continuità.
2.    Aggiungete lentamente il succo di limone al latte, continuando a mescolare con cura. In una decina di secondi dovreste cominciare a vedere il latte che si separa dal siero. Capirete che la separazione è completa quando il siero avrà assunto un colore tendente al verdolino.
NOTA BENE: La quantità di limone è indicativa: continuate a versarlo lentamente nel latte che bolle finché non cominciate a vedere gli effetti della separazione. A quel punto, sospendete la somministrazione.
3.    Spegnete il fuoco e coprite con un coperchio. Lasciate riposare per qualche minuto. 
4.    Predisponete il panno di mussola su un colino che userete come supporto. Versate il contenuto della pentola all’interno del panno.
NOTA BENE: Se desiderate tenere da parte il siero, mettete il colino su un recipiente. 
5.    Richiudete il panno legando le estremità opposte. Sollevate dolcemente il panno dal colino. A questo punto, dovete lasciare che il liquido scoli con cura appendendo il panno, per esempio, al rubinetto di casa. Lasciate per 30 minuti circa.
6.    Poggiate il panno su un tavolo e aprite l’involto: schiacciate con cura il formaggio fino quasi a impastarlo: ciò impedirà che si sfaldi successivamente. Richiudetelo, facendo attenzione di far fare al tessuto meno pieghe possibili. 
7.    Poggiate l’involto su uno scolapasta rovesciato e mettete sopra un contrappeso (una pentola vuota andrà benissimo). Lasciate per 30 minuti.
8.    Aprite l’involto e tagliate il paneer nella misura che preferite.

CONSIGLI:
1)    Assicuratevi che il latte stia bollendo da alcuni minuti  prima di procedere a versare il limone.
2)    CONSERVAZIONE: Più fresco è, più buono è. Il paneer si conserverà 4-5 giorni nel vostro frigorifero se lasciato a bagno nell’acqua (da cambiare tutti i giorni), proprio come il tofu.
3)    CONSERVAZIONE: Surgelare il paneer è possibile e consigliabile quando lo si prepara con largo anticipo o si intende fare scorta. In freezer può conservarsi per diversi mesi.
4)    Il siero può essere conservato in frigorifero per altre ricette deliziose (come zuppe o chapati).
5)    Se non volete usare il limone, adoperate del latticello o dell’aceto. Il latticello conferisce una texture più cremosa. 
6)    Qualora desideraste utilizzare il paneer per preparazioni in cui è richiesta una consistenza più corposa e meno cremosa, consigliamo di aggiungere un cucchiaio di farina per ogni litro di latte al momento del punto 6 della preparazione; in questo modo la resa sarà più consistente.
7)    PER FARE PRIMA: Siete di fretta? Dopo aver scolato accuratamente il formaggio  per la prima volta, rimuovetelo e passatelo al mixer finché non ottenete una consistenza cremosa adatta alle vostre esigenze. Se vi sembra comunque troppo liquido… Temo dovrete ugualmente procedere al punto 7 della procedura di preparazione.
8)    Paneer aromatizzato? Perché no! Aggiungete un po’ di cumino, pepe nero, peperoncini verdi sminuzzati o coriandolo fresco. O magari solo un po’ di sale. Amalgamate al paneer dopo aver scolato bene dal siero. La vostra fantasia è l’unico limite!
9)    LA COTTURA DEL PANEER: Se vi sembra di aver esagerato con il limone, non buttate tutto! C’è ancora una speranza. Saltatelo in padella con poco olio vegetale, 30 secondi per parte. Anche se vi sembra “crudo”, non lo sarà: se esagerate, il formaggio comincerà a sfaldarsi. 



IL PALAK PANEER

Il Palak paneer è uno dei piatti più facilmente riconoscibili della cucina indiana. Uno dei cavalli di battaglia vegetariani che difficilmente può mancare sulle tavole d’oltreoceano. Molto diffuso anche nei ristoranti. Ricco di ferro, proteine e delizioso anche per i bambini.

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE):
500 gr di spinaci congelati
200 gr di paneer a cubetti
3 cucchiai di olio
2 cipolle medie, tritate finemente
1 barattolo di passata di pomodoro
2,5 cm di zenzero fresco, tritato finemente
4 spicchi d’aglio, tritati finemente
2 cucchiaini di garam masala
1 cucchiaino di cumino
2 cucchiaini di polvere di coriandolo
1 cucchiaino raso di curcuma
8 cucchiai di panna da cucina
Polvere di peperoncino, q.b.
Sale, q.b.
Latte, q.b.

PREPARAZIONE (APPROSSIMATIVAMENTE 40 minuti):
1)    Lessate gli spinaci in abbondante acqua salata.
2)    Mettete gli spinaci in un mixer e tritateli fino ad ottenere la consistenza desiderata: evitate di tritarli eccessivamente, cercate di ottenere un composto granuloso.
3)    In una padella antiaderente, preriscaldate l’olio a fuoco alto. Quando ha raggiunto la temperatura, aggiungete la cipolla tritata e mescolate. Fate cuocere per 5 minuti circa.
4)    Aggiungete lo zenzero e l’aglio al mix. Fate cuocere per altri 5 minuti circa.
5)    Aggiungete la passata di pomodoro e fate cuocere coperto finché l’olio non si separa dagli ingredienti. Mescolate molto spesso, poiché tende a bruciare molto in fretta. Abbassate il fuoco se necessario.
6)    Mentre il soffritto cuoce, preriscaldate un po’ d’olio in una padella antiaderente, aggiungete i cubetti di paneer e lasciateli dorare all’esterno. Rimuoveteli dal fuoco e depositateli su un po’ di carta da cucina per rimuovere l’olio in eccesso.
7)    Dopodiché, prendete i cubetti di paneer ed immergeteli in acqua fredda per circa cinque minuti. Nel frattempo, se il soffritto è pronto, aggiungete gli spinaci al composto. 
8)    Mescolate ed aggiungete il garam masala, la polvere di cumino, la polvere di coriandolo, il sale, la polvere di peperoncino e la curcuma. Mescolate bene per 3-5 minuti.
9)    Aggiungete la quantità desiderata di panna da cucina e/o latte, fino ad ottenere una consistenza desiderata. A questo punto, strizzate delicatamente il paneer dall’acqua e mettetelo nel masala di spinaci. 
10)    Riscaldatelo mescolando con cura.
11)    Servite caldo con del pane naan, chapati, riso basmati o paratha. 

CONSIGLI:
1)    Se non volete utilizzare la classica panna da cucina provate con un po’ di latte condensato oppure solo latte, anche di soia.



DOSA o CHATAMARI
Le dosa (anche note come Chatamari) rappresentano lo street food per eccellenza del panorama Indiano. La pastella croccante e profumata si abbina perfettamente a moltissime preparazioni.
Nell’immaginario occidentale, le dosa potrebbero essere considerate delle crepes o dei pancakes salati.
Le dosa sono anche la colazione preferita di moltissimi indiani nel sud del paese. La loro preparazione, un po’ laboriosa, produce un risultato delizioso e privo di grassi saturi. La pastella, composta prevalentemente di riso e lenticchie, è ricchissima in proteine e senza glutine.
Inoltre – non spaventatevi! – il breve processo di fermentazione incrementa l’apporto di vitamina B e vitamina C.
In questa ricetta vi illustreremo come fare per ottenere una pastella per le dosa con gli ingredienti reperibili anche dalle nostre parti, nella speranza di poter accendere la vostra vena culinaria e spingervi a provare queste delizie indimenticabili.

INGREDIENTI (8 DOSA CIRCA)
50 gr di riso basmati
180 gr di lenticchie (meglio se gialle)
500 ml d’acqua
1 cucchiaino di lievito in polvere
Sale, q.b.
Paprika dolce, q.b.

PREPARAZIONE:
1)      In un contenitore capiente, mettete l’acqua e immergete il riso con le lenticchie. Lasciate riposare per una notte.
2)      Prendete un mixer e, il giorno successivo, frullate tutto accuratamente. Acqua compresa. Dovrete ottenere un composto cremoso e uniforme.
3)      Aggiungete un pizzico di sale, la paprika dolce e il lievito. Mescolate con cura, coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare tutto per almeno un paio d’ore.
4)      In una padella antiaderente, preriscaldate l’olio. A fiamma media, aiutandovi con un mestolo capiente, prendete un po’ del composto e stendetelo con cura sulla padella calda. Aiutatevi facendola oscillare con delicatezza, e cercate di ottenere una dosa rotonda e regolare. Più sottile sarà, più facile sarà cuocerla.
5)      Se non volete coprire l’intera superficie della padella (più grande è, più è facile romperla), aggiungete poca pastella e stendetela con il fondo di un piccolo bicchiere facendo movimenti circolari. Nella padella che sfrigola dovreste vedere un sottilissimo strato di dosa costellato di bollicine d’aria.
6)      Cuocete 1-2 minuti, o finché non vedete che comincia a dorare leggermente anche di sopra. Aiutandovi con una spatola di plastica, staccate la dosa dalla padella e arrotolatela delicatamente.
7)      Servite calda con Aloo Masala, con un Chutney di cocco o con il Sambhar.


LADDU
laddu (rava laddu), anche conosciuti come ladu o ladoo, sono dei dolcetti circolari molto diffusi ed apprezzati in India. La loro preparazione è semplice e il sapore, particolarmente gradevole (gli ingredienti presenti lo rendono molto familiare anche al nostro palato) li rende i protagonisti dei banchetti per le celebrazioni più importanti: matrimoni, festività religiose...
Si mangiano con le mani e sono talmente deliziosi che persino il dio Ganesh viene raffigurato, spesso, nell’intento di mangiarli.
Il Divali è l’occasione speciale in cui i laddu vengono prodotti con più frequenza: la festività indiana che celebra la vittoria del bene sul male e che vizia il palato con le sue esclusive preparazioni.

INGREDIENTI PER 30 LADDU CIRCA (APPROSSIMATIVAMENTE 10 PERSONE):

440 gr di semola (rava, in hindi)
120 gr di burro
380 gr di zucchero
190 grammi di scaglie di cocco
150 ml di latte condensato
½ cucchiaino di cardamomo in polvere
1 pizzico di zafferano (facoltativo)
40 gr di uvetta
40 gr di frutta secca tritata (mandorle, anacardi, pistacchi, noci – a scelta)

PREPARAZIONE (APPROSSIMATIVAMENTE 1 ora):
1)    In una padella antiaderente dal bordo alto, fate sciogliere il burro.
2)    Fate soffriggere l’uvetta nel burro finché non si ammorbidisce. Rimuovete scolandola benissimo e mettete da parte.
3)    Aggiungete la semola al burro e lasciate tostare finché un delizioso profumo non si diffonderà per la stanza.
4)    Abbassate la fiamma ed aggiungete il cocco e lo zucchero. Mescolate finché non saranno ben amalgamati.
5)    Aggiungete l’uvetta messa da parte, il misto di frutta secca tritata, il cardamomo e mescolate benissimo.
6)    Aggiungete il latte condensato all’impasto e spegnete il fuoco. Continuate a mescolare finché l’impasto non ha raggiunto una consistenza decisa. 
7)    Mentre l’impasto è ancora caldo, bagnatevi le mani in acqua fredda e prendetene piccole porzioni, modellandole con le mani fino a formare delle sfere grandi quanto una pallina da golf. Anche più grandi, se preferite. 
8)    Servire a temperatura ambiente.

CONSIGLI:
1)    Non fate raffreddare l’impasto: risulterà molto più difficile formare le sfere. 
2)    Prima di mettere in un contenitore ermetico, lasciate che si raffreddino completamente per evitare che si sfaldino.
3)    VARIANTE: Per una consistenza un po’ meno grumosa, al posto della semola usate semolino e farina di ceci in parti uguali. 
4)    CONSERVAZIONE: Conservate in frigorifero per diversi giorni. Se volete prepararli con largo anticipo, metteteli in freezer.
(ricette e foto tratte da About India)

sabato 18 gennaio 2014

OLIO LIFTING CONTORNO OCCHI

Bene! Inizio l'anno con un olio dalle proprietà antiossidanti, idratanti e lisciante per la delicata zona del contorno occhi. Borse, occhiaie, rughe (le zampa di gallina per intenderci) davanti allo specchio si ingigantiscono ed ecco.........l'urlo mattutino!! 
Prendiamoci cura dei nostri occhi a tutto tondo, riposando la vista da computer e televisione, struccandoli prima di andare a dormire e coccolandoli con un prodotto specifico. 
La sera, dopo aver tolto i residui del trucco e pulito la pelle del viso, massaggio la parte sottostante degli occhi con una goccia di olio anti-age. Faccio leggeri movimenti dall'esterno verso l'interno e picchietto delicatamente con i polpastrelli tutta la zona. 
L'olio si assorbe in breve tempo e adesso al risveglio non grido più davanti allo specchio!! :))

Olio lifting contorno occhi

Dose per 30 gr di prodotto

Ingredienti:
  • 9,0  gr. Olio di Argan
  • 9,0  gr  Olio di Enotera
  • 9,0  gr  Olio di Ribes Nero
  • 1,0  gr  Vitamina E
  • 0,1  gr  Q10 in polvere
  • 0,5  gr  Zanthalene
  • 0,4  gr  Proteine della Seta idrolizzate
  •    2  gocce di Olio essenziale di Patchuly

Preparazione:
In un becker pesate gli oli e aggiungete la vitamina E. 
Scaldate leggermente gli oli (anche sopra un termosifone perchè sono oli termolabili e non vanno surriscaldati ad alte temperature) e miscelate bene tra di loro. 
Aggiungete il Q10 e fate sciogliere la polvere nell'olio, poi unite gli altri ingredienti, il Zanthalene, le proteine della seta e l'olio essenziale. Una leggera frullata con il mini-mix e l'olio è pronto. 
Imbottigliate in un flaconcino di vetro con il contagocce e usare dopo un paio di giorni. 

Perchè ho scelto questi ingredienti?

Olio di Argan: Aiuta a ricostituire il film idrolpidico cutaneo esplicando le sue proprietà idratanti, nutrienti, protettive, rigeneranti, elasticizzanti e cicatrizzanti. E' efficace contro l'invecchiamento, promuove la produzione di collagene (una proteina che sostiene tutti i tessuti, anche la pelle) e quindi aiuta a prevenire la formazione delle rughe. 

Olio di Enotera: Grazie ai suoi acidi grassi essenziali, ricostituenti delle membrane cellulari, offre alla pelle proprietà rigeneranti: lenitivo, rivitalizzante, ristrutturante, antisenescente, antirughe.

Olio di Ribes Nero: Impiegato in varie tipologie di prodotti cosmetici, quali formulazioni anti-aging o destinate a pelli secche e sensibili, quest'olio contribuisce al mantenimento della barriera cutanea e attenua i danni causati dai raggi ultravioletti, dai radicali liberi e dall'invecchiamento cellulare, in virtù delle sue proprietà emollienti e decongestionanti. 

Zanthalene: Ottimo per il contorno occhi e per creme antirughe con effetto lenitivo. Zanthalene è una soluzione lipofica contenente circa il 20% dell'estratto ottenuto dai frutti di Zanthoxylum bungeanum: i principi attivi di questa pianta, identificati come principali responsabili dei suoi effetti, sono le alchilammidi lipofiche idrossi-sanshools. Applicato nella zona del contorno occhi ha un effetto lifting visibile e immediato, insieme a una marcata azione antirughe (lo trovate presso la farmacia Vernile). 

Proteine della Seta idrolizzate: Contiene Sericina e dopo la sua applicazione la pelle appare più liscia e levigata assumendo un aspetto più disteso. Le proprietà filmogene della sericina e il suo effetto tensore sulle piccole rugosità cutaneo hanno dimostrato una marcato azione levigante sulle irregolarità cutanee e un'effettiva azione anti rughe (riduce la profondità e progressivamente ne migliora la condizione).

giovedì 16 gennaio 2014

PERCHE' I GATTI DORMONO VICINO A NOI?

I gatti hanno un legame "magico" con il mondo invisibile. 

Proprio come i cani, che sono i nostri guardiani nel mondo fisico e darebbero la loro vita per salvarci, i gatti sono i nostri protettori dell'energia spirituale e farebbero di tutto per proteggerci quando la nostra energia si abbassa. 
Quando siamo svegli, il gatto "ripulisce" la nostra casa dalle energie intruse. Quando dormiamo, filtra e trasforma quest'energia. Spesso il gatto cerca e guarda nel "nulla" ....vede le cose che noi non vediamo.   
Spesso, il gatto che va in una casa che non conosce inizia a miagolare, non lo fa solo per attirare l'attenzione, è una sorta di avvertimento che sta dando: sente che la qualità di energia deve migliorare in quel posto. 
I nostri problemi quotidiani e lo stress sono assorbiti dal gatto. Infatti quando c'è troppa energia negativa e comune per il gatto sentirsi più debole. 
Naturalmente il gatto non è l'unico responsabile per il bilancio energetico della casa, più c'è armonia nel vostro ambiente, meno dovrà filtrare l'energia negativa e, quindi, sarà più felice e più sano. 

Quando dormiamo i nostri corpi, astrale e fisico, sono separati e andiamo in una quinta dimensione, cioè in una dimensione senza tempo nè spazio: la dimensione in cui siamo quando stiamo sognando.  
A causa della mancanza di formazione e di preparazione, il più delle volte non si vede questa dimensione, dato che è piuttosto "mascherata", ossia codificata con i nostri contenuti psichici inconsci. 
I gatti di solito ci accompagnano e ci proteggono in questi viaggi astrali oppure proteggono il nostro corpo astrale, oltre a prendersi cura di noi contro le energie spirituali indesiderate  mentre dormiamo. 
Queste sono le ragioni per il quale a loro piace dormire con noi nel letto. 

Il gatto è un trasformatore di energia che aiuta nella guarigione. Ci insegna ad amare. 
Non a sottometterci, ci insegna quell'amore gratuito che fa la differenza. Infatti tante persone hanno difficoltà a vivere con i gatti trovandoli  "animali interessati". In primo luogo, si deve guadagnare la fiducia del gatto. Quindi bisogna imparare a rispettarla. Dopo di che vi mostrerà affetto quando si è realmente pronti. 
I gatti riflettono l'amore. 
Dal punto di vista energetico, le persone che sono allergiche ai gatti sono persone che nella loro vita hanno difficoltà a lasciarsi andare all'amore. Secondo Caroline Connor, se ci sono molte persone nella famiglia e un solo gatto, questo può sovraccaricarsi ad assorbire tutte le negatività. In questi casi è bene avere più di un gatto per dividere il carico tra loro. 

Se non avete mai avuto un gatto e all'improvviso ne arriva uno nella vostra vita è perchè avete bisogno di un gattino in quel momento specifico. Il gatto è disposto ad aiutarvi. Se non è possibile tenerlo con voi, è importante trovargli una casa. Il gattino vi sarà vicino anche se non fisicamente e lo si può scoprire attraverso i sogni. Spesso, nei sogni appare il gattino, fa il suo lavoro e se ne va.
Per finire, cercate di osservare come i gatti reagiscono a chi viene a farvi visita in casa. Spesso stanno cercando di proteggervi da energie negative.  

La mia piccolina, sì, dorme ai piedi del letto...

domenica 5 gennaio 2014

Uhhhhhhh....... ARRIVA LA BEFANA ! !


Conoscete la storia della Befana? 
Scommetto che qualcuno l'ha dimenticata oppure non la conosce ancora. 

La Befana è una vecchietta brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino. 
Mentre tutti dormono, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, infila doni e dolcetti nelle calze dei bambini appese al caminetto. Ai bambini buoni lascia caramelle e dolci, a quelli cattivi lascia pezzi di carbone. 

Il termine "Befana" deriva dal greco "Epifania" che significa "apparizione, manifestazione". 
Quando i Re Magi fecero visita a Gesù, il 6 gennaio, per offrirgli oro, incenso e mirra, anche la Befana apparve nei cieli, a cavallo della sua scopa, per portare doni o carbone ai bambini. 


Una leggenda narra la coincidenza della Befana con i Re Magi

Una freddissima sera di inverno, bussarono alla porta della casa della Befana tre personaggi elegantemente vestiti: erano i Re Magi che si erano messi in cammino da molto lontano per rendere omaggio al bambino Gesù. 
Le chiesero dove si trovava la strada per Betlemme e la vecchietta gli indicò il cammino ma, nonostante le chiesero di essere accompagnati, lei aveva troppe faccende da sbrigare e non si unì a loro. 
Dopo che i Re Magi se ne furono andati la vecchietta sentì che aveva sbagliato a rifiutare l'invito e decise di raggiungerli. Uscì nella notte per cercarli ma non riuscì a trovarli. 
Così bussò ad ogni porta lasciando un dono ad ogni bambino nella speranza che uno di loro fosse Gesù. 
Da allora, per millenni, la Befana ha continuato a portare doni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio a cavalo della sua scopa.......

Shhhhhhhh e ora fate i bravi altrimenti la Befana vi porta il carbone !!!

(storie tratte dal web)

domenica 1 dicembre 2013

SIERO JALURONATO trattamento d'urto anti rughe

Con il siero d'urto, andiamo a completare la rosa dei prodotti utili per la nostra bellezza. 

Ho formulato questo siero con una base di gel di sodio jaluronato (ossia acido jaluronico) e gel di aloe vera (qui il tutorial per fare il gel di aloe) arricchito con attivi efficaci e indispensabili per la nostra pelle, un siero ad azione anti rughe lisciante e illuminante, che ha l'obiettivo di cancellare il grigiore spento dal nostro viso. 

In questo tutorial impareremo anche a fare il gel di sodio jaluronato e poi prepareremo la formula per il siero jaluronato unendo tutti gli altri ingredienti attivi funzionali (saltate il gel di sodio jaluronato se decedete di comprarlo già pronto....anche se farlo è più conveniente).

Prepariamo insieme il gel di sodio jaluronato per la base della formula del siero:

COME FARE IL GEL DI SODIO JALURINATO 1%
Ingredienti:

  • 98,4 gr  Acqua demineralizzata
  •   1,0 gr  Acido Jaluronico in polvere
  •   0,6 gr  Conservante Cosgard
Procedimento:
In un becker mettete l'acqua, disperdete la polvere di acido jaluronico sull'acqua e lasciatelo idratare per 10 ore circa, fermo senza mischiare, coprendo il becker con una pellicola trasparente, e se lo preparate la sera lasciatelo anche tutta la notte.
Quando il gel si è formato, mescolate con un cucchiaino per togliere eventuali grumi e compattarlo. 
Aggiungete il conservante e misurate il ph che dovrebbe essere già a 6. 
Versate in un contenitore sterile e utilizzatelo per le formule dei vostri cosmetici nelle percentuali indicate.


Bene,........siamo pronti per iniziare a il nostro Siero Jaluronato trattamento d'urto anti rughe:

Siero Jaluronato anti rughe

dose per 50 gr
Ingredienti:

  • 20,0 gr  di Gel di Sodio Jaluronato 1% (autoprodotto o non)
  • 20,0 gr  di Gel di Aloe Vera (autoprodotta o non)
  •   2,0 gr  di LPD's Antioxidants (Vernile)
  •   2,0 gr. di Collagene
  •   2,0 gr  di D-Pantenolo
  •   2,0 gr  di Shutte A-C-E (Camelis)
  •   0,4 gr di Estratto glicolico di Calendula
  •   1,0 gr di Olio di Argan
  •   0,5 gr di Olio di Ribes Nero
  •   0,1 gr di conservante Cosgard
  •   Colorante alimentare 2 gocce (a piacere)
  •   Fragranza 3 gocce (a piacere)


Procedimento:
  • In un becker pesate il gel di sodio jaluronato e il gel di aloe vera. 
  • Unite ad uno ad uno gli altri ingredienti miscelando bene ad ogni aggiunta.
  • Mettete il conservante, che come vedete è minimo perchè i gel già lo contengono, il colorante se volete dare un tocco personalizzato e se non vi piace al naturale (io lo preferisco naturale) aggiungete la fragranza. 
  • Misurate il ph ed eventualmente portatelo a 5,5.
  • Versate il siero in un flacone dispenser precedentemente sterilizzato. 
  • Si preleva una piccolissima quantità di siero da spalmare su viso e collo con un leggero massaggio circolare, per farlo assorbire e penetrare bene. Si usa  la mattina o la sera, da solo o prima di mettere la vostra crema preferita.  
  • La percentuale di oli è minima, 3% giusti per essere sorretti dai gel e non farli separare, eventualmente agitate il flacone prima dell'uso. 


lunedì 25 novembre 2013

SAPONE LIQUIDO (con idrossido di sodio)

Per fare il sapone liquido ci vuole tanta pazienza!! 

Dopo l'incoraggiante premessa aggiungo che in questa ricetta ho usato l'idrossido di sodio (soda caustica) invece dell'idrossido di potassio (potassa), una piccola sfida molecolare. 
Perchè è l'idrossido di potassio che rende il sapone liquido. (vedi ricetta sapone liquido base)
Per fare i saponi solidi solitamente usiamo l'idrossido di sodio, mentre le molecole dell'idrossido di potassio sono più grandi ed è per questa differenza di dimensioni che permette al sapone di rimanere allo stato liquido. 

Nonostante conoscessi questa differenza, due anni fa feci qualche esperimento con l'idrossido di sodio (sinceramente fù perchè non trovavo da nessuna parte l'idrossido di potassio) e provando e riprovando mi scappò fuori qualcosa di accettabile. Ma non ero del tutto soddisfatta. 
Non convinta dei tensioattivi in generale e non soddisfatta dei saponi solidi grattugiati e poi sciolti in poltiglia "bobbosa" che in breve tempo si separa, trovai l'ispirazione da qualcuno che condivideva le mie stesse idee.
Entusiasta provai nuovamente con l'idrossido di sodio. 

Tecnicamente con questo metodo facciamo un sapone solido e poi lo sciogliamo, ma la differenza è che  non aspettiamo che indurisca per il tempo di maturazione e lo rendiamo liquido prima che si accorga di non essere un sapone solido. Si guadagna tempo, si può usare fin da subito e non si separa. 
Nel sito Gli Alchimisti, dove ho preso l'ispirazione personalizzando la ricetta, spiegano che si può usare fin da subito senza lasciarlo in posa perchè le particelle libere di soda in eccesso si liberano durante la bollitura della diluizione del sapone.  

Riguardo al PH dall' 8 al 7,5 è da sfatare il condizionamento che abbiamo per i detergenti liquidi con ph acido, grazie al consumismo di prodotti lavanti tutti con tensioattivi e conservanti che di naturale non hanno niente. 
Un ph basico non ha bisogno di conservanti, dura anche oltre il tempo necessario per consumarlo, e non crea nessun problema alla pelle, lava naturalmente lasciandola morbida e pulita. I nostri antenati lo usavano tranquillamente, il problema siamo noi che abbiamo costruito sulle cose semplici delle inutili congetture.

Vi assicuro che appena vedrete il vostro primo sapone liquido, tutta la pazienza per farlo sarà premiata, avrete grandi soddisfazioni.......e in seguito vi insegnerò a farlo con la potassa (sì, alla fine l'ho trovata) ^_^

Sapone liquido idratante (con idrossido di sodio)

Ingredienti:
  • 125 gr di Olio di Oliva
  •   50 gr di Olio di Ricino
  •   50 gr di Olio di Germe di Grano
  •   25 gr di Olio di Mandorle Dolci
  •   31 gr di Idrossido di Sodio (sconto 8%)
  •   90 gr di Acqua demineralizzata per la soluzione di soda
  • 1000 gr di Acqua demineralizzata per la diluizione della pasta sapone
  •   20 gr di Miele liquido
  •   20 gr di Fragranza o oli essenziali a piacere

Procedimento:
  • In un contenitore preparate la soluzione di soda e mettete da parte.
  • Preparate due pentole per cuocere il sapone a bagno maria e iniziate a scaldare l'acqua, pesate gli oli e metteteli nel pentolino. 
  • Quando le due miscele, di soda e di grassi, raggiungono entrambe la temperatura di circa 45-43° togliete il pentolino con l'olio dal bagnomaria e unite la soluzione di soda mescolando con un cucchiaio di legno e poi con il Minipiner fino a che la miscela non raggiunge un nastro solido e compatto (circa 20 minuti di mixer). 
  • Rimettete la pentola con il composto nel bagnomaria, coprite con un coperchio e lasciate cuocere per circa 2 ore girando ogni 30 minuti circa il sapone che nel frattempo cambierà di consistenza in più fasi diventando dapprima come una purea di mele, poi sempre più compatto come fosse una purea di patate, poi gelatinoso e infine come una vasellina traslucida. 
  • La pasta sapone è pronta quando ha un aspetto simile alla vasellina e in questo caso il test di prova si può fare prendendo una pallina di sapone tra le mani, rotolatela tra le dita fin quando si fredda e verificate che sia solida-opaca e che non appiccica. 
  • Quando il sapone è cotto spegnete il fuoco, toglietelo dal bagno maria e unite l'acqua per la diluizione, precedentemente bollita, poi mescolate senza schiumare troppo e rimettete la pentola sul fuoco per 1 ora circa a fiamma bassissima con un coperchio semi chiuso (altrimenti trabocca dalla pentola) e se notate che è troppo denso aggiungete altra acqua bollente a piccole dosi senza esagerare. 
  • Quando la pasta sapone sarà tutta sciolta allo stato liquido, lasciatela intiepidire e unite il miele, la fragranza e il colorante a piacere, altrimenti lasciate il sapone con il suo odore e colore naturale come ho fatto io. 
  • Non preoccupatevi se vi sembra di consistenza semi liquida, deve essere così, dopo che lo avrete fatto raffreddare e travasato nei dispenser, con il passare delle ore si condenserà di più. 
  • Riguardo al PH e le dispersioni di particelle libere di soda, ho scritto sopra nella premessa che si può usare fin da subito perchè le ha liberate con la doppia bollitura, quindi non necessita di tempi lunghi di maturazione se misurandolo il ph è inferiore a 9. Il ph del sapone si misura mettendo una piccola quantità nell'acqua, far schiumare e appoggiare la cartina tornasole sulla schiuma. Aspettate qualche giorno di maturazione  se supera i valori. 
  • Sembra che funzioni, è idratante e delicato, schiuma al punto giusto grazie all'olio di ricino e lava, sì lava e lascia la pelle morbida e idratata. 

 

    

sabato 23 novembre 2013

DIECIMILA......RINGRAZIAMENTI ! !


Oggi voglio ringraziare tutti, non solo uno o due o tre o quattro ma 10000 grazie per le inaspettate visite ricevute sul mio blog. 
Grazie a tutti gli amici che mi conoscono e sopportano anche nella vita di tutti i giorni, a chi mi ha conosciuto tramite il blog e condivide le mie stesse passioni, grazie a tutti quelli che trasmesso le mie piccole esperienze, grazie a chi è entrato per caso curiosando tra una pagina e l'altra trovando qualcosa di interessante oppure no.....

Vi abbraccio tutti con un grande sorriso lasciandovi la promessa che prima o poi, da ognuno di noi, in un giorno qualunque, dalle nostre mani nascerà un capolavoro.

domenica 17 novembre 2013

MASCHERA DERMO-RINNOVANTE

Questa bella maschera è venuta un capolavoro e sono fiera di farvela conoscere!!
Si spalma meravigliosamente e non si secca completamente sul viso, lasciando le classiche crepe dovute all'argilla, è esfoliante e rinnovante ed elimina le cellule morte conferendo alla pelle la morbidezza e l'idratazione  perduta.

Stendetela sul viso evitando il contorno degli occhi e della bocca, saranno 10 minuti di relax per la pelle e per lo spirito, e poi eliminatela con acqua tiepida aiutandovi con una spugnetta morbida.
In queste fredde giornate d'inverno vi avvolgerà con delicati aromi caldi e vi lascerà sulla pelle l'effetto che avete sempre desiderato........provate per credere!!

Maschera dermo-rinnovante
        
Dose per 100 gr di prodotto finito - metodo O/A

Fase A:

  • 45,0 gr di Acqua demineralizzata
  • 30,0 gr di Caolino (argilla bianca)
  •   5,5 gr di Glicerina
  •   0,2 gr di Xantana trasparente
  •   0,3 gr di Acido Malico

Fase B:

  •  6,0 gr di Olio di riso
  •  1,5 gr di Olio di Mandorle dolci
  •  2,5 gr di Metilglucosio Sesquistearato
  •  1,5 gr di Alcool Cetilstearilico

Fase C:

  •  0,5 gr di Olio di Canapa
  •  3,0 gr di Pantenolo-D
  •  2,0 gr di Bisabololo
  •  0,8 gr di Tocoferolo
  •  0,8 gr di Cosgard (conservante)
  •  0,4 gr di OE = 2 gocce di ogni olio Camomilla romana,
  •  Arancio dolce, Lavanda, Geranio, Rosa di maggio, Cannella

Procedimento:
  • Mettete nel becker grande la glicerina e disperdere la xantana  miscelando con una spatolina. 
  • Unite l'acqua e, miscelando,  lasciate che si formi il gel. 
  • Aggiungete ora l'acido malico, mescolare, poi unite il caolino e mescolate a mano la fase A per poi passare al Mixer. 
  • In un secondo becker, più piccolo, mettete gli oli della fase B e gli emulsionanti e scaldate a 65° nel microonde per mezzo minuto.  
  • Scaldate anche la fase A e quando entrambe le due fasi raggiungono la stessa temperatura preparatevi ad emulsionare versando la fase B (gli oli) nella fase A (acquosa).
  • Miscelate il composto con il Mixer per 3 minuti circa amalgamando molto bene e continuate finchè la crema non raggiunge una temperatura bassa, sotto i 40°.
  • Quando la miscela è fredda unite uno ad uno gli ingredienti della fase C miscelando dopo ogni inserimento, terminate infine con la misurazione del PH  lasciandolo a 4.8 - 5.0
  • Versate in un vasetto sterilizzato e conservate. 


domenica 10 novembre 2013

SAPONE ALL'ALOE VERA

Mentre scrivevo la formula e la preparazione della ricetta del sapone all'Aloe Vera, ho pensato di spiegare passo passo come inserire il chelante, in modo da farvi comprendere meglio i passaggi usando un esempio pratico.

Nota: Se non lo volete mettere, basta non inserire nella formula le due dosi per fare i citrato di sodio. 

In questa ricetta prepareremo il sapone aggiungendo alla formula il Citrato di sodio (chelante-sequestrante) che faremo noi con l'acido citrico, neutralizzato dall'idrossido di sodio. In pratica il chelante ha la funzione di legare i metalli pesanti presenti nella miscela, è antiossidante per i grassi all'interno della formula, aumenta la durezza del sapone, fa precipitare le piccolissime particelle di soda caustica che restano libere e potrebbero irritare la pelle. 

Come fare il Citrato di Sodio 
E' più semplice di quanto immaginiate. 
Iniziamo a fare il Citrato di Sodio, che non è altro che sale di sodio dell'acido citrico, unendo acido citrico +  idrossido di sodio:  
  • L'Acido Citrico si quantifica in base al peso dei grassi della formula: calcolate il 2% del peso totale dei grassi. In questo caso sommeremo il peso dell'olio d'oliva e l'olio di cocco (totale 600 gr) e calcoleremo il 2% :  600  x  2 : 100 = 12 gr di Acido Citrico per fare il citrato di sodio
  • L'Idrossido di sodio neutralizzante per fare il citrato di sodio si quantifica in base al peso dell'acido citrico ottenuto precedentemente: calcolate 0,6 gr. per ogni grammo di acido citrico:  0,6 x 12 = 7,2 gr. di idrossido di sodio per fare il citrato di sodio

Prima di preparare la miscela di saponificazione, mettete nell'acqua della formula la dose di acido citrico e subito dopo la dose di idrossido di sodio e aspettate qualche secondo che le due sostanze reagiscano tra di loro. Avete preparato la soluzione con Citrato di Sodio. Ora potete procedere a mettere la dose di idrossido di sodio che prevede la formula di saponificazione e tutto gli altri ingredienti come fate solitamente. 
Questa preparazione iniziale è valida per tutte le ricette al quale vogliamo aggiungere un chelante.

Sapone all'aloe vera

Metodo tutto a freddo senza fuoco.
Dose per 925,7 gr di sapone
68 Iodio / INS 146  - 8% sconto soda

Ingredienti:

  •  450 gr. di Olio di Oliva
  •  150 gr. di Olio di Cocco
  • 81,5 gr. di Idrossido di Sodio (dose per la saponificazione)

  •    90 gr. di Acqua demineralizzata
  •   12  gr. di Acido Citrico (dose per fare il citrato di sodio)
  •   7,2 gr. di Idrossido di Sodio (dose per fare il citrato di sodio)

  •  135 gr. di Gel di Aloe Vera (autoprodotto o dalla pianta fresca)
  •   1/2 cucchiaino di amido di mais
  •    10 gr. di olio essenziale a scelta

 Preparazione:
  1. Mettete l'acqua in un contenitore di plastica capiente e versate la dose di acido citrico 12 g., unite subito dopo la dose di idrossido di sodio 7,2 gr. e aspettate qualche secondo affichè le due sostanze reagiscano tra di loro. 
  2. Iniziate ora a lavorare il sapone come avete sempre fatto. Aggiungete la dose di idrossido di sodio per la saponificazione 81,5 gr. e mescolate fin quando non si scioglie. 
  3. Unite l'olio di oliva e mescolate a mano la miscela. 
  4. Aggiungete il gel di aloe vera e mescolate ancora a mano il composto. 
  5. Unite ora l'olio di cocco e continuate a miscelate a mano. 
  6. Mettete ora l'amido di mais stemperato con l'olio essenziale e terminate frullando con il minipiner finchè la miscela non si rassoda e raggiunge il nastro. 
  7. Versate il sapone nello stampo, in silicone o di legno, chiudetelo con una pellicola trasparente e coprite lo stampo con una coperta lasciandolo fermo per 24-48 ore. 
  8. Trascorso il tempo di riposo, togliete il sapone solidificato dallo stampo, tagliatelo in porzioni e lasciatelo maturare in luogo asciutto e areato per 4-5 settimane. 

SPERO VI PIACCIA PERCHE' E' N OTTIMO SAPONE!!


Sapone all'aloe vera